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Dagli albori ad oggi

Sellano, conosciuto nel medioevo con l’etnonimico di Syllanum, vanta una probabile origine romana collegabile ad un supposto predio della gens Suilla o dei Suillates, come nominati nel I sec. d.C. da Plinio il Vecchio nella sua “Historia Naturalis”, così almeno ipotizzarono gli storici spoletini Severo Minervio, nel XVI secolo, e Achille Sansi, nel XIX secolo. L’abate folignate Ludovico Jacobilli invece, nel sec. XVII, raccolse una tradizione che voleva collegato il nome di Syllanum alla presenza di retrovia di soldati dell’esercito di Silla (Sylla), durante la prima guerra civile, collocando la sua fondazione nell’89 a.C. Forse parte, fino alla seconda metà del XII secolo, del feudo appenninico dei conti germanici degli Alviano, probabilmente fu tra i primi castelli, in quest’area, a sviluppare la prassi delle affrancazioni e la struttura del comune autonomo montano, stabilendo in un secondo momento un patto federativo e difensivo (di cui però ci sono ignoti i relativi documenti) con l’espansionista comune di Spoleto, nella cui Diocesi, come tutta la Valnerina, era del resto incluso fin dagli albori del Cristianesimo e del dominio longobardo. Fu sottomesso definitivamente a Spoleto nel 1281. Di marcate tendenze ghibelline e autonomistiche, fu in varie occasioni, fino al 1523, a capo o in compartecipazione a moti di ribellione e di rivendicazione politica e statutaria. In seguito alla definitiva pacificazione, visse come “terra” del Distretto spoletino, fino all’epoca delle guerre napoleoniche, sviluppandosi successivamente e gradualmente in Comune autonomo, ampliando la potestà amministrativa e territoriale sugli ex castelli limitrofi di Montesanto, Cammoro, Orsano, Apagni e Postignano. Il suo territorio, collocato in una delle aree paesaggisticamente più interessanti e tipiche del Subappennino umbro, è punteggiato da numerosi villaggi, ognuno dei quali conserva memorie e testimonianze di antiche epoche, particolarmente del cosiddetto stile architettonico “romanico campestre” e dell’arte gotica e rinascimentale umbra minore.

Marco Francisci

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