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Orchidee spontanee

Tra le piante vascolari, per i fiori variopinti e vistosi, le orchidee sicuramente sono da ritenersi le più belle e stravaganti, spesso legate a miti e leggende, nonché simboli di seduzione e distinzione sociale. Le orchidee, considerate impropriamente dai non esperti piante esotiche coltivate in serre calde, sono presenti in Italia allo stato naturale con circa 150 entità, di cui 60 vegetano spontaneamente in Umbria e nelle Marche. Queste singolari piante erbacee perenni terricole a prima vista, oltre che per i fiori (per lo più di breve durata), sono distinguibili per le foglie carnose quasi sempre allungate od ovate, con nervature per lo più parallele e per le radici ingrossate di forme diverse.
Le orchidee presenti sul territorio vegetano spontanee, isolate o in colonie, nei boschi nei pascoli collinari e montani, nelle radure soleggiate, lungo le scarpate boschive e stradali e negli incolti del territorio sellanese. Si tratta di piante che per crescere e riprodursi necessitano sempre di particolari condizioni ecologiche, tanto da essere ritenute come ottimi “indicatori” di qualità ambientale nonché “caratterizzanti” di associazioni vegetali. A questo proposito va ricordato come nei boschi mesofili di cerro dei paleosuoli di Sellano e di Colfiorito i botanici Catorcio e Orsomando (2001) dell’Ateneo di Camerino hanno riconosciuto una nuova associazione che è stata denominata Carici sylvaticae-Quercetum cerridis, nel cui corteggio floristico annoverano: tra le specie “caratteristiche locali differenziali” l’orchidea Platantera verdastra (Platanthera chlorantha); tra le specie di unità sintassonomiche superiori e compagne le orchidee Nido d’uccello (Neottia nidusavis), Cefalantera rossa (Cephalanthera rubra), Cefalantera bianca (Cephalanthera damasonium), Cefalantera maggiore (Cephalanthera longifolia) e Orchidea macchiata (Dactylorhiza maculata).

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